Cigno

sabato 23 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA
Legambiente – Circolo di Udine

A PROPOSITO DEL PARCO FOTOVOLTAICO DELLA IFIM A S. GOTTARDO (UDINE)

In ordine alla prospettata realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici, presentato dalla ditta IFIM di Udine a S.Gottardo, denominato “simpri tal soreli” (!), per complessivi 1472 kWp Legambiente di Udine desidera fare alcune precisazioni e proposte per una discussione utile al caso specifico, ma, anche, alla definizione di un quadro generale di riferimento per l’affermazione di tutte le energie rinnovabili nel nostro comune.
Premesso che la diffusione delle energie rinnovabili, tutte incluse, compreso il fotovoltaico, è fondamentale per ridisegnare il modello energetico in Italia e a livello mondiale, va comunque precisato che non sempre e non dovunque, la realizzazioni di impianti è auspicabile e congruente; anche in questa Regione, infatti, abbiamo avuto già molti esempi di proposte impiantistiche fuori scala rispetto al territorio destinato ad ospitarle e rispetto alle risorse energetiche in grado di alimentarle.
Infatti, un modello energetico che fosse prevalentemente impostato sull’importazione di combustibili da lontano, avrebbe poche caratteristiche di sostenibilità e scarse probabilità di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo di riduzione dell’uso di energie fossili del 20%, come stabilito dalla Commissione Europea.
Per il fotovoltaico si pone, invece un problema forte di inserimento paesaggistico e di compatibilità e congruenza con la destinazione urbanistica delle aree ove l’impianto è proposto.
Ora, l’impianto della IFIM è posizionato esattamente dentro una porzione del Parco del Torre definita “Ambito di ripristino R.6” per il quale è prevista, fra l’altro, la ricostituzione dei boschi di golena e dei prati di golena, prevedendone anche la manutenzione, il risarcimento delle fallanze, la ripulitura, ecc. per almeno tre anni. Le norme del Parco prevedono la possibilità, per altro, di realizzare spazi attrezzati per attività sportive e ricreative e delle relative infrastrutture.
Trattandosi di un’area tutelata a fini ambientali, non sarebbero applicabili le procedure semplificate emanate recentemente dal Ministero dell’Ambiente con le linee guida per la costruzione e l’esercizio di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.
Fatte queste premesse, Legambiente non può non evidenziare due aspetti fondamentali per una preliminare discussione sul tema:
1 E’ necessario che, proprio in vista del conseguimento degli obiettivi europei in materia energetica e climatica del 20-20-20 entro il 2020, il Comune adotti un regolamento che stabilisca criteri e parametri precisi di orientamento e guida alla realizzazione di impianti per la produzione e l’utilizzo di energia pulita (termica, elettrica e cinetica), che renda agevole agli operatori sapere se e come le loro proposte impiantistiche possono essere accolte, con quale grado di dimensionamento e per quale localizzazione. Un’iniziativa regolamentare, analoga a quella intrapresa dalla Provincia di Bolzano.
2 La ditta IFIM deve comunque procedere, prima dell’eventuale realizzazione dell’impianto, ad eseguire i ripristini previsti dal Piano del Parco del Torre, in modo da dare avvio concretamente a quel Parco che da troppi anni attende una svolta esecutiva che ne faccia l’altro grande polmone verde della città. Così facendo, la IFIM potrebbe ottenere (ancora) un vantaggio dalla realizzazione del parco fotovoltaico e dare, dopo tanti anni di pesante utilizzo di quel territorio, alla città un segno di concreta disponibilità a migliorare l’ambiente.
Udine, 15.10.10 Marino Visintini
Presidente Circolo di Udine di Legambiente

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